L'Importanza Dell'intelligenza Emotiva al Lavoro
Con l’avvento di nuove tecnologie e di macchinari sempre più complessi, anche il mondo del lavoro si vede sempre più interessato da trasformazioni importanti, che si riflettono poi sulla forza lavoro. Se da una parte l’introduzione della robotica e della tecnologia stanno costringendo i lavoratori ad ottenere conoscenze più settoriali e che necessitano di continuo aggiornamento, è anche vero che dall’altra le soft skills come la creatività, il pensiero critico o l’intelligenza emozionale al lavoro stanno diventando sempre più insostituibili, proprio perché non replicabili dalle macchine.
L’intelligenza emozionale, in particolare, è stata citata dal World Economic Forum come una delle competenze indispensabili nel mondo del lavoro del futuro. Ciò si conferma nell’atteggiamento di sempre più aziende e recruiter che, di fronte a candidati sempre più preparati e con caratteristiche simili, stanno iniziando a preferire chi dimostra di possedere anche intelligenza emotiva, utile tanto per collaborare con colleghi che per dirigere team.
Cosa vuol dire intelligenza emotiva?
Si inizia a parlare del concetto di intelligenza emotiva come capacità di comprensione e gestione delle emozioni agli inizi degli anni ’90 grazie alla ricerca degli psicologi John D. Mayer e Peter Salovey. Tuttavia, è nel 1995 con l’opera Intelligenza Emotiva di Goleman che l’argomento diventa davvero popolare ed inizia a varcare i confini della pura ricerca accademica.
Nel suo best seller Goleman parla dell’intelligenza emotiva come di fattore cruciale per il successo degli individui e che conta addirittura più del quoziente intellettivo. Secondo lo studioso l’intelligenza emotiva si compone di cinque parti fondamentali:
- Consapevolezza: ovvero la capacità di capire quali emozioni ci muovono e in quale maniera
- Autoregolazione: l’abilità di sapere gestire i propri sentimenti, in modo che ci siano utili o non ci ostacolino
- Motivazione: ossia essere in grado di trovare la motivazione per raggiungere un determinato obiettivo nonostante le nostre emozioni ci spingano in altra direzione
- Empatia: capire sé stessi per capire gli altri, mettersi nei panni dell’altro per capirne le emozioni
- Gestione delle relazioni sociali: in particolare riservare rispetto e cortesia al prossimo per creare rapporti di fiducia proficui per tutti
Si può Misurare l’Intelligenza Emotiva al Lavoro?
Lo Swiss Center for Affective Sciences dell’Università di Ginevra ci ha provato mettendo a punto un test emotività che consente di cogliere le differenze individuali nell’ambito dell’intelligenza emozionale. La prova è stata ideata specificamente per l’utilizzo in aziende e organizzazioni varie e, anche se il suo utilizzo è perlopiù ristretto all’area della ricerca, può anche essere acquistata dalle aziende per la selezione di personale o per attività di team building.
Il test, della durata di cinquanta minuti, è strutturato in modo da misurare, uno dopo l’altro, i pilastri che abbiamo già citato su cui si regge l’intelligenza emotiva di ciascuno. Attraverso la somministrazione di domande a risposta multipla, introdotte da brevissimi video, note audio e immagini, o ancora da descrizioni di ipotetici contesti professionali, questo strumento promette di tracciare un profilo dettagliato della vostra intelligenza emotiva al lavoro: una specie di QI della sensibilità, applicato alla sfera professionale.
Anche se da Ginevra chiariscono che non esistono risposte giuste o sbagliate, ma che semplicemente situano l’orizzonte empatico del candidato in una scala emozionale che va da una spiccata intelligenza emotiva all’imperturbabilità più profonda, sarà poi sempre l’azienda che lo utilizza a decidere come utilizzare tali informazioni per costruire i suoi team.
Intelligenza emotiva: esempi sul lavoro
Abbiamo capito il suo significato e come si presenta, ma cosa vuol dire in concreto usare l’intelligenza emotiva al lavoro? Quali sono le caratteristiche di chi è emotivamente intelligente?
- Meno conflitti: Avere consapevolezza dei propri sentimenti ed essere in grado di rintracciarne l’origine prima di riversarli su colleghi e clienti aiuta a costruire ambienti lavorativi con meno conflitti e più sereni, quindi più efficienti. Ciò risulta ancora più importante se si pensa ai team che lavorano da remoto o ai ruoli della gig economy, dove alle difficoltà delle normali relazioni si aggiunge anche la distanza fisica.
- Migliore gestione dello stress: Chi è in grado di gestire e controllare le proprie emozioni mantiene meglio sotto controllo anche le situazioni più ardue, si adatta con meno difficoltà ai cambiamenti ed è un lavoratore più flessibile.
- Migliore comprensione e collaborazione con gli altri: Essere dotati di empatia aiuta a capire cosa provano i colleghi e leggere anche la loro comunicazione non verbale. Quando si capiscono le ragioni altrui si diventa più disposti al dialogo e trovare compromessi per collaborare. Ciò risulta molto vantaggioso specialmente per chi inizia un nuovo lavoro o nelle aziende con una forza lavoro internazionale, dove il fattore culturale, se non gestito accuratamente, può generare scontri e fraintendimenti.
- Migliore capacità di ascolto: Chi ascolta per capire e non solo per rispondere, fa sentire l’interlocutore compreso. Si costruiscono così relazioni basate sulla fiducia, dove ogni membro si sente a proprio agio a esprimere le proprie idee. Anche la gestione del feedback e delle critiche è più semplice quando si comprendono le ragioni dell’altro.
Come sviluppare intelligenza emotiva al lavoro?
Per applicare con successo l’intelligenza emotiva sul lavoro è fondamentale prima di tutto imparare a maneggiarla nella vita di tutti i giorni. Se infatti per alcune persone si tratta di un’abilità innata, ciò non significa però che non possa essere appresa e padroneggiata da tutti partendo da pochi semplici passi:
- Riconoscere le proprie emozioni: Dare un nome alle emozioni che sentiamo senza esprimere giudizi sulle stesse è il primo step nel processo della loro gestione
- Presta attenzione a come le emozioni condizionano i tuoi pensieri: Emozioni molto negative o molto positive se non gestite correttamente, per esempio, possono offuscare la realtà e portati a conclusioni errate
- Stabilisci se ciò che provi ti sta aiutando o ti è d’ostacolo ed agisci di conseguenza: Se noti che un’emozione ti sta remando contro, cerca la strategia più giusta per te per affrontarla. La meditazione, lo sport o anche una semplice passeggiata nel verde sono solo alcuni dei metodi che puoi utilizzare
- Apriti al mondo esterno e inizia a prestare attenzione alle emozioni degli altri: Impara a leggere le emozioni altrui come fai con le tue, per capire cosa muove le persone attorno a te e ottenere una migliore comprensione dei loro comportamenti.
I team di successo sono quelli che sanno applicare l’intelligenza emotiva al lavoro per creare un ambiente che genera migliori risultati e aumenta la soddisfazione lavorativa. Sii parte di questo cambio di rotta e preparati a sostenere colloqui di lavoro dove anche la tua intelligenza emotiva verrà testata.
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