A che punto siamo con le soft skill?

Di Valerio Sordilli, giornalista e Monster contributor

Fattore indispensabile per i recruiter che le cercano nei candidati, le competenze trasversali vivono il loro momento d’oro nel mercato del lavoro. Ma cosa intendiamo, quando diciamo “soft”?

Il mercato del lavoro le cerca come il pane. E i recruiter, che di quel mercato sono il “braccio operativo”, non si nascondono certo dietro a un dito: se le competenze tecniche (le hard skill) servono ancora ai candidati per farsi notare e ottenere un colloquio di lavoro, è sulle soft skill (le competenze legate alla personalità) che i candidati dovrebbero fare leva se poi quel colloquio lo vogliono passare.

Molto più che una moda passeggera, da anni sulle competenze trasversali si è innescata anzi una specie di corsa all’oro da parte delle aziende. Sempre più disposte a valutare positivamente candidati anche senza predominanti e immediate doti tecniche, a patto di riconoscere in ogni risorsa un potenziale “comportamentale” di qualità. Il punto, spiegano, è che per colmare qualche vuoto di conoscenza in un candidato si può sempre fare ricorso a specifici programmi di formazione. Quanto a certe abilità personali, invece, o il candidato ne dispone, oppure...

Non deve stupire perciò se, complice un mercato saturo da competenze omogenee e profili tutto sommato simili, al primo candidato che si distingue per personalità recruiter e selezionatori si mettano naturalmente in posizione di ascolto.

D’accordo, direte, ma di cosa parliamo, esattamente, quando parliamo di “soft skill”?

Il mercato ne riconosce principalmente tre categorie, e in ognuna di queste spiccano doti che da sole basterebbero a fare la differenza in un’azienda. Ecco perché un richiamo a questo genere di competenze, già nel Curriculum, va sempre fatto.

Prima, però, occorre capire come individuare in sé queste abilità. Per facilitarvi il compito, abbiamo deciso di dividere le soft skill nelle tre famiglie in cui il mercato tende di solito a catalogarle: soft skill legate alla comunicazione; soft skill legate all’agilità di pensiero; soft skill legate alla personalità.

Soft skill legate alla comunicazione:

  • Capacità di esprimersi
  • Attitudine a prendere la parola
  • Capacità di fare networking
  • Senso del gruppo; capacità di lavorare in team
  • Doti di negoziazione
  • Carisma
  • Positività

Soft skill legate all’agilità di pensiero:

  • Senso critico; capacità a fare un passo indietro
  • Gestione dello stress; stabilità emotiva
  • Creatività; apertura di spirito
  • Capacità di adattamento; flessibilità; problem solving
  • Proattività; presa d’iniziativa
  • Capacità di lavorare sotto pressione
  • Capacità di valutazione; presa di decisioni

Soft skill legate alla personalità:

  • Fiducia in sé; perseveranza
  • Motivazione
  • Resilienza
  • Capacità di organizzazione; gestione del tempo al lavoro
  • Empatia
  • Affidabilità; fedeltà
  • Assertività

A questo punto la domanda può essere una soltanto: come valorizzare le mie soft skill all’interno del CV? Posto che il curriculum deve essere dominato dalle competenze tecniche, e che sarà il colloquio il vero momento per tirare fuori le vostre abilità trasversali, il modo migliore per far emergere le doti legate alla personalità nel CV resta quello di farle passare “sottotraccia”. Vale a dire “nascoste” all’interno delle esperienze professionali già svolte o acquisite mediante il vostro percorso di studi.

Ad esempio: nel precedente impiego gestivate il customer service dell’azienda o i rapporti coi fornitori? Bè, sappiate che questo fa di voi candidati con spiccate doti comunicative e di valutazione, empatici e con una buona gestione dello stress. Oppure: avete massimizzato l’esperienza dell’Erasmus con un lavoretto all’estero? Bene, un recruiter leggerà tra le righe del CV la vostra motivazione, la vostra attitudine all’organizzazione e a una spiccata gestione del tempo. Oltre che una grande stabilità emotiva e una certa abitudine al lavoro in condizioni di stress.

Tutte qualità che, insieme alle competenze tecniche di base, vi permetteranno di distinguervi dalla concorrenza e giocare al meglio le vostre carte. Anche quelle che all’inizio della ricerca di lavoro neanche pensavate di avere nel mazzo.

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