Colloquio per una posizione commerciale

Il colloquio è la vostra occasione per fare una buona impressione e convincere l’intervistatore che siete la persona migliore per il lavoro offerto. In questo post raccogliamo una lista di domande a cui non è mai semplice rispondere e i consigli di Robyn Melhuish (responsabile comunicazione di MedReps.com) per trasformarle in punti a vostro favore.

Una delle parti più difficili dell'esperienza del colloquio di lavoro sta nel dare risposte pertinenti alle domande difficili. Per lavori di vendita, in particolare, le domande possono variare da alcune molto dirette ad altre più astratte, a seconda dell’intervistatore e dell’azienda.

Non importa quante volte abbiate affrontato un colloquio: ci sono domande che possono ancora prendervi alla sprovvista, per cui dedicate un momento a ripassarne alcune e approfittate di qualche spunto per poter rispondere al meglio alla prossima occasione.

“Parlami di te”

Se avete già affrontato un colloquio, probabilmente vi sarà capitato di dover rispondere a questa domanda chiave.

È apparentemente semplice ma rappresenta per molti un vero ostacolo.
Che cosa dire? Che cosa non dire? Quanto di personale si dovrebbe accennare?

Invece di fornire una storia cronologica della vostra educazione e delle vostre esperienze di lavoro, concentratevi sulle qualità personali, sui punti di forza e le abilità che vi rendono particolarmente adatti per il lavoro.

Includete esempi concreti, ove possibile, ma non dilungatevi troppo. Citate curiosità interessanti in modo che il selezionatore desideri saperne di più. Questo aiuterà a indirizzare il resto dell'intervista e ad evidenziare perché siete qualificati per il ruolo in questione.

"Perché vuoi lavorare nelle vendite?"

L'errore più grande che si può fare quando si risponde a questa domanda è dire semplicemente: "Perché mi piace" o, peggio ancora, "Perché si guadagna bene".
Questo in realtà non dice nulla all’intervistatore rispetto a quanto avrebbe già potuto immaginare e certamente non aiuta a distinguervi dagli altri candidati. Rispondete bene a questa domanda difficile concentrandovi sulla vostra esperienza nel settore. Ripensate a quando la vostra passione ha avuto inizio. Durante un lavoro estivo o occasionale? Illustrate sinteticamente questa passione e attitudine con esempi reali che comprendano, se possibile, un esempio, un caso di successo.
Poi spiegate il motivo per cui ancora oggi desiderate ricoprire un ruolo commerciale.

L’azienda dovrà prendere atto di questa continuità di visione e ricorderà la vostra risposta associandola alla vostra storia personale.

“Perché hai lasciato il tuo ultimo lavoro?”

Anche questa è una domanda complicata. La risposta indicherà al datore di lavoro molti elementi sulla vostra personalità. Potreste non aver ritenuto adatto l’ambiente di lavoro o non essere stati gratificati dalla retribuzione o dalla gestione delle attività.

Anche se possono essere tutte risposte legittime, ognuno di questi motivi porta con sé una connotazione negativa e rischia di abbassare l'umore del colloquio. In primo luogo pensate a qualcosa di positivo riguardo al vostro ultimo lavoro.

Potreste aver imparato molto e aver apprezzato la gente con cui avete lavorato. Quindi spostate il focus del perché lo avete lasciato parlando di quello che state cercando nel vostro prossimo lavoro e che nel precedente non c’era. Potrebbe trattarsi di maggiori responsabilità o di un desiderio di trasferimento.

Questo metterà comunque la vostra esperienza precedente in luce positiva e valorizzerà le vostre ambizioni verso la posizione per la quale state sostenendo il colloquio.

“Qual è la tua più grande debolezza?”

Questa domanda è sicuramente una grande opportunità per trasformare un aspetto negativo in una sfumatura positiva. È tra le domande più comuni e per questo motivo può “attrarre” delle risposte stereotipate. Rispondere ad esempio: "La mia più grande debolezza è non aver mai rinunciato alla chiusura di una trattativa" non verrà percepito come autentico o onesto.

Per rispondere a questa domanda nel modo più corretto, occorre pensare ad una debolezza reale: l’attitudine frequente allo stress per esempio, oppure il fatto che l’abitudine al multitasking vi porti di solito a distrarvi. Poi, fate esempi specifici su quello che state facendo per migliorarvi. Questo dimostrerà all'intervistatore che siete onesti e in grado di riconoscere una debolezza, ma anche che sapete già come agire al riguardo.

“Cosa ti motiva a vendere?”

Questa domanda pone le basi per evidenziare le qualità positive in termini di capacità di vendita ma, una volta posta, può risultare complicato approfondire le vostre motivazioni. Non date una risposta generica o vaga. In questo caso si tratta di una questione personale per cui vi consigliamo di “scavare in profondità”.
Utilizzate questa domanda come un'opportunità per fornire maggiori informazioni su chi siete.
Siete motivati - ad esempio - ​​da obiettivi come portare risultati importanti all’azienda o essere tra i migliori venditori? In questo modo il vostro intervistatore saprà se puntare su di voi e anche come motivarvi nel caso in cui decidesse di darvi un’opportunità.

Guardando più da vicino queste cinque insidiose domande, speriamo di avervi dato degli strumenti in più per lavorare sulle vostre risposte e sul modo migliore per esporle!

Fonti:
http://MedReps.com