Il colloquio in inglese: le domande (e le risposte) possibili
Il primo colloquio in inglese non si scorda mai. Quella sensazione di vuoto cosmico, i pensieri che si intrecciano, le parole che mancano. La paura di fare la figura dell’idiota. Normale non sentirsi troppo confident quando, dopo aver inviato il curriculum e la lettera di presentazione in inglese , il recruiter ci contatta per sostenere il colloquio. In inglese, ovviamente.
I giorni prima del colloquio in inglese
In questo articolo abbiamo provato a mettere insieme una serie di suggerimenti utili, tra cui domande frequenti e possibili risposte. La prima raccomandazione resta però sempre la stessa, indipendentemente dalla lingua in cui si sosterrà il colloquio: arrivare preparati all’appuntamento. Che in questo caso significa, dando per scontato che non ci siano state bugie nel CV sul livello di conoscenza dell’inglese, dare una bella “rinfrescata alla lingua” nei giorni che precedono il colloquio.
Al di là dell’orecchio - che potrai allenare ascoltando musica, leggendo testi e guardando film o serie TV inglesi in lingua originale - esiste però anche un vocabolario professionale che dovrai conoscere per mostrare al recruiter che, anche se non dovessi esprimerti al meglio, sai di cosa si sta discutendo. Prepara inoltre un piccolo dossier (rigorosamente in inglese) sull’azienda per cui ti candidi e sul settore di riferimento. In ultimo, non dimenticare la job description . Leggere correttamente un annuncio di lavoro è due volte più importante quando il colloquio in inglese, perché nell’offerta ci sono già molti elementi che potrebbero emergere in fase di colloquio. Ricapitolando:
- rinfresca la lingua con musica, letture, film o serie TV
- ripassa il gergo professionale
- prepara un piccolo dossier (in inglese) sull’azienda e il settore
- leggi attentamente la job description
Domande frequenti e possibili risposte
- "Tell me about yourself" - (Parlaci un po’ di te)
- "Why do you want to work here?" - (Perché vorresti lavorare qui?)
- "What are your weaknesses?" - (Quali sono i tuoi punti deboli?)
- "What are your strengths?" - (Quali sono i tuoi punti di forza?)
- "What is your biggest accomplishment?" - (Quali traguardi importanti hai raggiunto?)
- "Why did you leave your last job?" - (Come mai hai lasciato il tuo precedente lavoro?)
- "Why should we hire you?" - (Perché dovremmo scegliere te per questo lavoro?)
- "Where do you see yourself in 5 years?" - (Dove ti vedi tra cinque anni?)
La risposta, in questo caso, deve essere un breve riepilogo del tuo percorso professionale e di studi, quindi puoi usare frasi del tipo: “I have already been working as sales assistant in Italy” oppure “I have a marketing degree and since I started University, my dream sector to work for is fashion industry”.
Dalle domande più generali a quelle specifiche
Questo è il momento di dimostrare che ti sei documentato e preparato sulla società. Dovrai rispondere in maniera precisa, magari commentando le informazioni con qualche tuo apprezzamento “Well, I’ve read this company is one of the best place to work” oppure “I’m really proud to be here because your brand is one of my favourite”, dimostrando così di esserti ben preparato per il colloquio.
Le domande per far emergere la tua personalità
Qui cerca di rispondere in maniera furba, provando a far passare dei punti deboli come punti di forza. Ma ricorda che la verità paga sempre . Se confessi “I’m quite picky” dichiarando di essere piuttosto pignolo, questo può essere visto come una qualità se, ad esempio, ti stai proponendo come contabile o controllo qualità.
Anche qui, senza strafare, cerca di essere sincero e di dire quali caratteristiche positive ti vengono di solito riconosciute anche dai colleghi, quindi: “I always try to have a problem solving approach”.
Sii sempre sincero, e se non hai ancora raggiunto risultati degni di nota puoi cavartela con una battuta tipo “The Oscar for the best colleague of the year” . Se invece ti è capitato di vincere dei premi o di aver lavorato a un progetto che ha portato dei risultati notevoli, è bene sottolinearlo e dargli la giusta enfasi.
Le domanda più dirette o... tricky
Usa delle frasi come “I preferred to quit and look around for a role more suitable for my objectives” oppure “Unfortunately, the company was in financial trouble and couldn’t keep all the positions”, esprimendo sempre comprensione ed evitando qualsiasi critica.
Attenzione a non apparire troppo presuntuoso. Dai delle risposte sicure fornendo informazioni su di te a supporto della tua candidatura. Potresti replicare: “Looking at your job description, it seems that my profile matches key requirements and also my recent experiences gave me the opportunity to grow my capabilities on this field”.
Fai capire che vuoi assolutamente impegnarti al massimo. L’ideale sarebbe una frase come: “In five years I hope to have had the opportunity to grow, to improve my skills both personal and professional and to be appreciated by colleagues and bosses”.
È ovvio che non potrai prevedere tutte le domande che ti faranno, ma dimostrare di aver già acquisito una terminologia in comune con il tuo interlocutore, e di aver capito su quali punti far leva per far risaltare il tuo profilo, sarà senz’altro un punto a tuo favore.
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