Colloquio conoscitivo: fai una buona impressione!

Di Monster Contributor

Come diceva sapientemente Oscar Wilde, “Non esiste una seconda occasione per fare una buona prima impressione”, soprattutto nel colloquio di lavoro. È importante partire col piede giusto, ancora prima di varcare la soglia dell’azienda. Ecco alcuni suggerimenti per suscitare nel selezionatore che incontriamo al colloquio conoscitivo l’effetto “WOW”!

  • Preparazione e puntualità
  • Test
  • Cellulare
  • Linguaggio del corpo (stretta di mano, sorriso, abbigliamento)
  • Trasparenza
  • Domande

Focus su come presentarsi e cosa dire per aspirare a un colloquio conoscitivo di successo

Di seguito analizziamo nel dettaglio alcuni punti che ti invitiamo a non sottovalutare durante il tuo colloquio conoscitivo.

Preparazione e puntualità

Dopo aver concordato con il selezionatore giorno, ora e luogo del colloquio, è importante arrivare ben preparati all’incontro. Rileggi con attenzione la job description dell’annuncio per il quale hai inviato la tua candidatura, prestando attenzione alla parte che descrive i “task”, ovvero le attività che la risorsa, una volta assunta, dovrà svolgere. Una delle domande alla quale potresti trovarti a rispondere durante il colloquio conoscitivo è “Mi può riassumere il contenuto della posizione? Guarda inoltre il sito istituzionale, per comprendere bene qual è il core business e i valori dell’azienda e per essere aggiornato su news importanti. Se ne hai la possibilità, qualche giorno prima del colloquio conoscitivo, vai in perlustrazione e scopri qual è il tragitto ideale per arrivare al luogo dell’incontro. Il giorno del colloquio sarai più sicuro di arrivare puntuale e sarai preparato a gestire contrattempi dovuti al traffico e maltempo. Arrivare puntuali e senza affanno ti permetterà di tenere sotto controllo emozione e ansia da prestazione.

Test

In alcuni colloqui di lavoro, oltre all’interview individuale, è prevista anche la somministrazione di test, per sondare alcune competenze o per avere un’ulteriore conferma su alcuni tratti della propria personalità. Alcuni test richiedono una certa abilità logico-matematica, rapidità, memoria visiva. Certo, bisogna essere predisposti, ma è possibile anche allenarsi ed affinare alcune competenze, esercitandosi a casa attraverso simulazioni gratuite online.

Cellulare

Il bon ton del colloquio prevede il rispetto reciproco, sia di chi sta svolgendo il proprio lavoro sia di chi ce la sta mettendo tutta per dare il massimo. È buona norma quindi dedicare completamente all’altro il proprio tempo e la propria attenzione, eliminando possibili fonti di distrazione. Spegnere il cellulare è sinonimo di buona educazione e professionalità.

Linguaggio del corpo

La nostra performance durante il colloquio conoscitivo è condizionata anche da aspetti paraverbali, da tutto ciò che va oltre a quello che diciamo. Poni attenzione dunque al linguaggio del corpo: guarda negli occhi il selezionatore mentre parli, non gesticolare troppo, assumi una corretta postura mentre parli, non enfatizzare troppo quello che dici con la mimica facciale, evita di giocare nervosamente con i capelli.
Cerca di instaurare un buon primo contatto con una bella stretta di mano, sicura, ma non eccessivamente forte, per comunicare al tuo interlocutore padronanza e misura e sorridi: essere sorridenti, solari, aperti al dialogo e al confronto, nonostante la paura e la tensione infatti, ti farà guadagnare dei punti in più. Ricorda inoltre che anche il modo in cui ci presentiamo può incidere sull’esito del colloquio, tanto quanto quello che diciamo. Scegli con cura e con un pizzico di furbizia l’abbigliamento il giorno prima del colloquio per fare una buona impressione: se ti sei candidato per una realtà smart e unconventional, puoi adottare uno stile più casual, mentre, se aspiri ad entrare all’interno di una realtà ben strutturata, sarebbe meglio scegliere un outfit più formale.

Trasparenza

La verità prima o poi viene a galla, anche nel colloquio. Sii onesto e racconta le tue esperienze, i tuoi successi e le tue aree di miglioramento, senza peccare però di ingenuità, perché il colloquio di lavoro non deve mai trasformarsi in una seduta dallo psicologo! Essere però trasparenti e sinceri non solo contribuisce a dare una buona impressione di sé, ma È l’inizio di un lungo rapporto di fiducia professionale.

Domande

A fine colloquio hai la possibilità di dare il via al cosiddetto “controinterrogatorio”, ponendo tu le domande al selezionatore. Togliti ogni dubbio e curiosità sul contenuto della posizione, sull’ambiente, sul team di lavoro, sul responsabile di funzione e sulla crescita dell’azienda, questo tipo di interesse volto a conoscere cosa conta per l’Azienda può fare una buona impressione durante il colloquio.

Giada Baglietto
HR Consultant
www.fiorentemente.it