Frasi da evitare nel curriculum

Di Monster Contributor

È incredibile quante frasi ed espressioni che non utilizzeremmo mai per descriverci a qualcuno, non riusciamo invece a evitare che finiscano nel nostro curriculum. Complice il falso mito secondo cui si dovrebbe sempre impressionare il recruiter con ogni mezzo lecito, tendiamo spesso a farcire il nostro CV di frasi fatte che non trasmettono nulla di interessante sul nostro conto. E che quindi dovremmo bandire per sempre dalla nostra esperienza.

Vediamone insieme alcune, provando a capire perché dovremmo evitare di inserirle nel curriculum. Uno strumento che, nonostante gli anni e una rivoluzione digitale, resta ancora oggi il nostro “ biglietto da visita ” per entrare nel mercato del lavoro.

Sono soprattutto tre i “modelli” di frasi che bisognerebbe evitare nel curriculum, perché sono altamente retoriche e troppo ricorrenti:

  • “Ho buone capacità interpersonali e attitudine al lavoro di gruppo”
  • “Sono intraprendente, responsabile e ho capacità di problem solving”
  • “Amo leggere, viaggiare e ascoltare musica di qualsiasi genere”

Emerge subito un elemento: frasi del genere potrebbe averle scritte chiunque. Ecco qual è il loro vero limite: non aggiungono nulla alla nostra candidatura. Non servono cioè a smarcarci in nessun modo dagli altri candidati all’annuncio di lavoro.

Secondo aspetto interessante: riguardano soprattutto le soft skills , ovvero gli aspetti legati alla nostra personalità. Sintomo di quanto sia la componente umana quella più difficile da raccontare al selezionatore. È come se avessimo accettato che le competenze tecniche , le cosiddette hard skill, si raccontino “da sole”, mentre per gli aspetti umani occorra calcare la mano.

Ma cerchiamo di capire meglio cosa hanno di sbagliato queste frasi e perché dovremmo evitare di inserirle nel curriculum.

“Buone capacità interpersonali” e “Attitudine al lavoro di gruppo”.

Sono qualità che l’azienda si aspetta, indipendentemente dalla posizione lavorativa offerta. Il candidato ideale è sempre, in ogni caso, una persona capace di rapportarsi con l’altro (e ad ogni livello), perciò anche in grado di affrontare il lavoro in team.

Per rispondere a questa aspettativa, il curriculum deve invece cercare di comunicare il valore aggiunto. Specificando, ad esempio, attività sportive o di volontariato, si farà leva su quei punti di forza che già di per sé trasmettono buone capacità interpersonali e attenzione al prossimo.

“Sono intraprendente, responsabile e ho capacità di problem solving”.

Anche qui si rischia di cadere nel luogo comune o, peggio, nella retorica più scadente. L’intraprendenza, anche in minima dose, è una qualità praticamente necessaria. Bisognerà pertanto prestare attenzione, nel CV, al linguaggio e al forte rischio di immodestia.

Per “ sapersi vendere ” è importante essere sicuri di sé e dimostrarlo in sede di colloquio , ma alimentare il CV con espressioni di questo tipo potrebbe trasmettere paradossalmente il significato opposto.

“Amo leggere, viaggiare e ascoltare musica di tutti i tipi”.

In questo caso bisogna prestare attenzione a non rischiare la banalità (a chi non piace viaggiare o ascoltare musica?). In generale poi, riguardo agli hobby nel curriculum , il consiglio è di non inventarne alcuni che, in realtà, non avete: oltre al rischio di sentirsi rivolgere la classica domanda “qual è l’ultimo libro che ha letto?”, si potrebbe trasmettere l’impressione che non sappiate cos’altro scrivere.

Se presentati in maniera breve e concisa nel curriculum, gli hobby e le attività extralavorative parlano della vostra personalità, e sono ottimi spunti di conversazione in sede di colloquio.

Tutto chiaro? Nel caso dovessero esserci ancora dubbi, in questo articolo abbiamo raccolto tutte le regole per scrivere un curriculum efficace. Mentre questa è la sezione dedicata ai modelli di CV. Provate a dare un’occhiata.

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